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Fitzcarraldo

Scritto da Bruno, Pubblicato in 9.2-Panama il 20 settembre 2010 – 00:52
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Oggi ho scoperto che il grosso problema del canale di Panama è stato quello di alzare le navi dall’oceano pacifico fino al lago Gatun e poi farle ridiscendere verso il mar dei caraibi.

I francesi ci hanno provato nel 1880 copiando il progetto del canale di Suez ma hanno fallito. Gli americani invece con un complesso sistema di chiuse sono riusciti a concludere il progetto nel 1914. La gestione del canale è stata americana per 85 anni e dal 1 gennaio 2000 è tornata a Panama e frutta 2 miliardi di dollari all’anno! Quindi il governo panamense non ha bisogno di troppe altre entrate e questo fa si che  il regime fiscale sia molto leggero. Un bel business che ha permesso di far crescere la città a dismisura negli ultimi 5 anni.

Qui ho ritrovato il mio vecchio amico Francesco che lavora e vive a Panama da 8 anni con la sua famiglia. Non ci vedevamo dai tempi in cui andavamo allo stadio a vedere Van Basten ed il Milan vincere, quindi tantissimo tempo.

Mi stanno scarrozzando per la città e facendomi visitare le cose più importanti. Sto mangiando pasta e bevendo vino e caffè buono.

Domani capiremo cosa fare della moto. Insomma una conclusione migliore del mio viaggio non potevo desiderarla.


16 Commenti

  1. Ingegnieeer scrive:

    Parafrasando Verdone… “M’imbarcai su un cargo battente bandiera panamense…” (era liberiana ma permettimi la licenza poetica…)

    Mi saluti il sarto di Panama!!!!

    Ingegnieeerrrrr

  2. Franz scrive:

    Bene Doc, almeno riesci a far riprendere al palato (e allo stomaco) quella fiducia in un mondo migliore ;-PPPPPPP

    Fai sapere quando torni!

  3. Elena B scrive:

    Ti rivedro’ molto volentieri, anzi moltissimo volentierissimo, non appena ritorni…… anche se… egoisticamente… mi spiace un po’, anzi un po’ tanto, perchè è stato davvero bello seguire la tua avventura e sor/ridere nel leggere il tuo diario (con il pezzo sull’Hotel Taiwan sono scoppiata a ridere da sola in ufficio alla mia scrivania come una pazza…) e viaggiare con l’immaginazione guardando i tuoi video spettacolari. E poi LA GENTE che hai incontrato. In qualunque viaggio secondo me l’incontro con le persone supera la bellezza di qualunque paesaggio.
    Allora, ti aspettiamo!!!

  4. Fedesgnaus scrive:

    Quindi torni?
    Acc, io speravo di visitare, tramite i tuoi obiettivi e le tue sensazoni, anche il Sud America: non ci sono mai stato!

    Federico

  5. Daniele scrive:

    Van Basten a parte…portami un cappello, come quello del presidente Napolitano! Ciao ti aspettiamo a braccia aperte! ciao Bruno!

  6. Zeinab scrive:

    Leggendoti, per un attimo… un breve attimo, ho pensato che dopo il piatto di pasta confortante e gentilmente offerto dal tuo amico, avessi deciso di proseguire il tuo periplo… Un abbraccio.

  7. Alessandro Canepari scrive:

    Ciao Brunetto…..pensa che io ho un amico che non vedo dai tempi di Paolino Pulici, detto Puliciclone!
    Ti aspettiamo…buon viaggio!!
    Un abbraccio

  8. Emanuela scrive:

    Due poesie, di un poeta contemporaneo, come augurio per il viaggio che stai per intraprendere: il vivere la quotidianità.
    Baci. Emanuela

    Ripartire (Salvo Leone)

    È abisso ogni pensiero
    e non posso sprofondare – mai più -
    per afferrare un senso, la mano
    che poi si rivela
    effimera e poco amica.

    Immenso è
    il cammino del cielo
    che adesso vedo
    oltre il portone appena aperto
    e forse qualcuno mi attende
    o continua nessuno
    a chiamare la mia anima
    verso il viaggio dell’ignoto
    o ancora una volta m’avvicino
    all’immenso o al nulla
    che sovente culla il mio vuoto.

    Da quanto è cessata la pioggia
    ho ripreso la corsa
    ma non sempre
    la destinazione conosco
    o forse non c’è alcun traguardo,
    una terra, ideali, gente d’amare
    e modi migliori da inventare
    poiché, e vorrei tanto sbagliarmi,
    io son niente dinanzi alla realtà
    mia padrona e signora che di me
    giornalmente fa ciò che vuole
    e minimamente si cura
    del mio penare e soffrire, anzi
    alle ferite mi aggiunge altri mali.

    Ogni pensiero però a volte
    è un petalo e mi regala gioia,
    una carezza e mi dà amore,
    un volo accennato e
    mi sento già forte e rinato.

    Ne sono certo:
    non molto devo più attendere.
    Bacerò anch’io i profumi
    della mia felicità.

    Traguardo (Salvo Leone)

    Luce fioca di lampioni,
    di passanti le voci
    come fili da sbrogliare
    prima che tutto sia perduto.

    O mio cuore,
    inondato da sensazioni e visi
    che neppure conosci
    tu forse non sai più
    chi sei e cosa vuoi.

    Solitudine, tu continui
    nel miele dei tuoi occhi
    a fissare cupole e cielo
    in questa mia amata
    matta piazza affollata
    che tiene al guinzaglio
    la benedetta ambizione di
    lambire e baciare il mare
    nel desiderio di ricominciare.

    Anch’io ripartirò.
    Non so ancora per dove,
    ma mio cuore, non temere,
    raggiungerai la tua pace,
    la tua casa… l’amore.

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